Si potesse salvare
per ricominciare quando si vuole,
quando il futuro è ormai cosa nota,
se si è sicuri veramente.
Si potesse salvare e poi caricare
nella vita
come con la play:
avanzare soltanto un poco,
tentare e scoprire
magari va bene
magari riprovo.
Ripartire con un nome nuovo,
punteggio a zero ed una vita
vergine ancora.
Virtualmente reale.
In fondo,
qui non si perde mai niente
nessun lutto e nessun furto.
La soluzione giunge sempre
per il mio ego virtuale.
Qualche emozione, quelle sì,
a rammentar ciò che è stato
fugaci riflessi di un passato svanito,
perduto ormai in un dolce pensiero.
Tanto, si fa sempre a tempo
a salvarsi dal male,
da quell’umano dolore che
ogni scelta nasconde.
[N. 14 – 2009]
Data di creazione : 01 settembre 2009