Da qui le montagne e le nubi,
i boschi d’autunno,
lo specchio del creato
i suoni di vita semplice,
purezza
e incontaminata bellezza.
Eppure anche qui
giunge l’eco di voci belligeranti
che gridano
e chiamano ogni cuore,
ogni gente.
E io devo andare,
non devo scegliere l’oggi
ma i giorni a venire.
Da qui il moto ondoso del mare,
l’azzurro e i gabbiani,
il sole abbacinante e gli scogli.
L’aria profuma di vita,
di estasi,
emozioni,
libertà sotto al sole.
Eppure anche qui
giunge l’eco di voci belligeranti
che non risparmiano insulti
battaglie senza spade.
E io sento di dover andare,
non per loro,
né per il loro chiosare,
ma perché voglio votare.
Da qui distese di case popolari,
di fabbriche e nuvole di smog,
di strade pregne e volti stanchi.
L’aria profuma di sfida e di lotta,
di contrasti tra piaceri e doveri.
Qui giungono ancora più forte
le parole di quelle voci belligeranti,
hanno un volto,
muovono minacce,
argomenti dal sapore di fiele.
E ancor più forte sento l’impulso,
la volontà di non darla vinta,
certo
desideroso di poter scegliere
e di rispettare,
perché non fu scritta a cuor leggero
ma per i posteri a venire,
coloro
che non voglio punire.
[N. 7 – 2016]
Data di creazione : 3 dicembre 2016