Il sapore della delusione,
di una sbucciatura neanche così superficiale.
A me sembrava premura,
uscita come in un pugno,
parole saccenti, consigli ruvidi.
A te giungeva l’accusa,
la voce del pessimista,
di chi parla comunque a torto.
Scontro di poli e visioni,
ma la vita è tua.
Hai ragione: tono e tempi
erano da rivedere.
Ma è successo, e non l’ho frenato.
È nata senza pensiero, senza un programma.
Genuina e sanguigna.
Perché mi preoccupo
facendo i conti con i bagagli miei.
Non sono i tuoi – touchè –
ma temo il giorno in cui capiterà,
calerà il sipario – o forse no –
sull’ingenuità di giugno,
e con la bocca timida
e storta
magari dirai “avevi ragione,
forse avrei dovuto…”.
È un despota ingannevole il tempo,
ci resta sempre a fianco,
e ci sposta sulla scacchiera
e l’orizzonte lo conosciamo
soltanto poi.
[N. 9 – 2016]
Data di creazione : 26 dicembre 2016