Giornate X: La doccia

“Aeeeriiiaaals….in the skyyy…”
L’acqua scrosciava dal getto della doccia a coprire le parole del ragazzo che, felice, canticchiava un motivetto ascoltato poco prima.
“When you lose small miiind…mm…mm…”
Con gli occhi chiusi provvedeva ad insaponarsi e a sciaquarsi pensando a cosa avrebbe potuto fare nel pomeriggio.
Aveva del tempo libero, certo, però nessun progetto particolare.
“you free your liiiife…”
Strano a ben pensarci!
Sempre con gli occhi chiusi allungò la mano sino alla mensola con lo shampoo. Afferrò un flacone e ne rovesciò un poco sulla mano.
L’acqua era calda al punto giusto e lavava via ogni pensiero e ogni preoccupazione.
E mentre provvedeva a pulirsi i corti capelli castani trovava ironico che uno come lui non avesse un piano per il proprio futuro.
Sorrise mentre proseguiva nel canticchiare e mugugnare le note della canzone che sin dal mattino continuava a ossessionarlo.
“Aeriaaaals…”
Ponendo la testa sotto il getto d’acqua infine si sciacquò i capelli
“… so up high…”
Poi rimase ancora qualche istante sotto l’acqua corrente, giusto il tempo di crogiolarsi ancora un poco nell’assenza di tutti quelle preoccupazioni e dei mille pensieri che un capo come lui aveva sempre per la mente.
Non era semplice il suo ruolo, questo no, ma gli riusciva bene.
Aveva la stoffa del leader…un po’ come suo fratello…peccato però per quei suoi strani poteri…
“When you free your eyes eternal prize!“ l’ultima strofa della canzone e poi la chiusura del getto della doccia.
Sempre ad occhi chiusi aprì il separè del box ed uscì appoggiando i piedi sul tappettino posto subito di fronte ad esso.
O, meglio, questa era la sua intenzione.
Probabilmente si era rilassato un po’ troppo e quindi calcolò male di quanto alzare la gamba destra ed urtò con il piede sul bordo.
Un improvviso dolore, insopportabile, lo colse sulla punta del piede, come se si fosse distrutto le dita e a causa di questo incespicò in avanti.
Fu per questo che aprì gli occhi.
Un gesto istintivo per non cadere alla cieca e ferirsi andando a sbatter contro il water.
Sarebbe stato a dir poco umiliante.
In ogni caso fu un errore.
Potenti raggi ottici di colore rosso scaturirono improvvisi ed incontrollabili dai suoi occhi, uno diretto contro il lavandino e uno a ridosso dello specchio che prontamente lo deviò sul muro poco distante trapassandolo come fosse burro.
E nel poco tempo a disposizione per controllare la caduta, il ragazzo ebbe solo la certezza che sarebbe caduto sul pavimento.
Protese quindi le mani in avanti e attutì la caduta.
Se la cavò con un’altra botta, al ginocchio questa volta.
Imprecò sommessamente.
Si rialzò lentamente e, a tentoni come se fosse un cieco, cercò i suoi occhiali speciali, quelli con lenti al rubino, gli unici in grado di resistere e controllare il potere che era in grado generare dagli occhi.
Se li mise e si osservò per un istante allo specchio.
“Ah, ciclope ciclope” si disse mentre scrollava la testa “se ti vedessero i tuoi compagni chissà cosa direbbero del loro capo!”
Poi sorrise e prese ad asciugarsi.
Osservando poi il buco sul muro ed il lavandino scheggiato a causa dello spiacevole incidente di poco prima, il ragazzo pensò che forse aveva trovato come occupare parte del proprio tempo libero.

 

ciclope
Scott Summers – Ciclope

 

Note:  Il racconto in questione fa parte di una raccolta di episodi che ho deciso di scrivere provando a calare alcuni ben noti personaggi del fumetto e (purtroppo oserei dire visto i film che hanno realizzato su di loro) del cinema. Si tratta di un testo demenziale e al contempo un omaggio a dei personaggi che per molti anni ho seguito appassionatamente sulle pagine dei fumetti Marvel. Quelli che ho scelto non sono esattamente i miei preferiti ma semplicemente quelli che più si prestavano a quello che avevo in mente di fare. Chissà, magari un giorno aggiungerò altri episodi, magari su Gambit e Onslaught…staremo a vedere. Nel frattempo, vi auguro buona lettura e spero che le situazioni che ho ricreato almeno un po’ possano farvi sorridere!

Data di creazione : 13 giugno 2006

Ultima modifica : 21 ottobre 2013

Racconto pubblicato sulle pagine dei seguenti portali web :

  • www.racconti.it

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