Pubblicità

(Riflessione semi seria sul mondo della pubblicità e sui messaggi che gli spot televisivi, quotidianamente, ci lanciano.)

Uno passa il tempo a scervellarsi sul perché la nostra società non funzioni, sul perché ci siano comportamenti assurdi tra le persone, perché la gente si sente insoddisfatta e depressa e poi, all’improvviso, ti accorgi che una delle risposte ce l’hai sotto al naso!!!

Ma pensa te!!
La pubblicità è utile, allora!!
Attraverso l’analisi di alcune pubblicità, tra quelle più diffuse oggi,è possibile evincere (quanto mi sento erudito…) qualche indizio che ci permetta di meglio conoscere la nostra società.
Certo, la pubblicità è importante, è l’anima del commercio e per certi versi è addirittura una forma d’arte.
Tuttavia, alle volte, davvero è l’emblema più alto del vuoto e della falsità!

Nel mondo della pubblicità tutto è in simbiosi!
Se c’è sempre il sole la gioia è sul volto di tutti.
Le persone sono perfette e non hanno problemi.
Viceversa, se piove o fa brutto tempo, qualcuno (o tutti) stanno male.
Ed ecco pronta la soluzione: il primo sconosciuto che passa ha la medicina che risolve tutto!!
Evvai!!!
Anche a me capita di vedere gente che si scambia “medicine” nei pressi della stazione dei treni di Padova…però quelli li arrestano ogni tanto…
Ma andiamo oltre: analizziamo alcuni aspetti delle pubblicità che più colpiscono:

LE FAMIGLIE

Nel mondo della pubblicità le famiglie sono sempre felici, sono unite e fanno tutto insieme.
La famiglia perfetta vive in una villa immensa, perfettamente pulita ed abbacinante da quanto è tirata a lustro.
Se ci sono degli anziani essi sono in perfetta forma fisica e non hanno acciacchi di nessun tipo, non hanno il bastone per camminare e sono anche belli.
All’esterno della magione è situato un prato che si estende per ettari ed ettari in mezzo al paradiso mentre a nord sono situate delle montagne sempre innevate e a sud un mare limpido.
Tutto è perfetto e in ordine.La famiglia in sé è costituita da almeno 4 elementi: consideriamo per esempio la famiglia delle Panatine (quella del jingle: “5 minuti…solo 5 minuti e vedrai, delle panatine t’innamorerai!!”)
Dunque, la famiglia ideale si compone di:
Un padre di famiglia: giovane, atletico, bello e inquadrato. Guadagna come Bill Gates senza mai andare al lavoro (d’altronde, se non sta a casa a cantare…) ed ha una voce che farebbe invidia a Pavarotti. Ha una fortuna sfacciata ed un passato di palestre che non sto qui a raccontarvi. Probabilmente farà carriera e diventerà conduttore di Sanremo.
La madre: una giovane donna, bellissima, perfetta e dal fisico mozzafiato, ex playmate dell’anno, di circa 22 anni. Sfoggia un fisico invidiabile nonostante 2 gravidanze (e avendo un bimbo di circa 8 anni sorgono anche dei dubbi…), sorride felice e se ne sta a casa, in pantofole, a cucinare e a rammendare per tutti annullando di botto tutti gli sforzi portati avanti, per anni, dai movimenti femministi.
2 bambini: bambini qualunque. L’importante è che siano perfetti, sani (d’altronde, in tv non ci vanno gli handicappati o bambini che non ricordino gli ideali del partito nazista del buon Adolf), sono vestiti bene, ubbidienti e sono l’orgoglio del loro papà: anziché essere a scuola se ne stanno a casa a cantare come i loro colleghi del Coro dell’Antoniano.
Talvolta vi è pure una simpatica bestiola, un cane o un gatto (oppure un elefante come nella pubblicità della Sky…), in perfetta salute.
In definitiva, la famiglia della pubblicità è l’emblema della perfezione, della felicità: nessuno ha un problema o una propria personalità.
Ci sono tuttavia delle eccezioni, anomalie che negli ultimi tempi si stanno facendo strada…
Ecco allora che papà e mamma parlano al videotelefono: una è a casa, con il piccolo di circa 2 anni, l’altro è su una piattaforma petrolifera nel Caucaso o chissà dove e guarda con sospetto i disegni del piccolo…quando era partito, 6 anni prima, non si ricordava di aver lasciato un pargolo per casa…
Oppure c’è quella della mamma che, acciaccata dall’influenza, fa confusione con il figlio e il cane. Si intuisce dunque qualche elemento di disturbo: c’è solo un genitore (l’altro è al lavoro) e la donna ha dei seri problemi di vista e non solo…
Si diffondono dunque gli spot in cui i figli sono in numero minore di 2 (e vabbè…visti i tempi che corrono è già dure tirarne su uno…) e allo stesso modo c’è solo un genitore.
Ma la più emblematica è quella dei sughi STAR (mi pare).
Ci sono 2 adulti e un bambino. Sin da subito si avverte qualcosa di anormale, malgrado la casa perfettamente in ordine e il sole che filtra dall’esterno…Stanno mangiano e il bimbo, che ha già finito (minchia: che fame aveva?! Gli altri non hanno nemmeno fatto in tempo a sedersi!!) ed esordisce “Diego, mi vuoi bene?” “Si” risponde l’altro.
“Anche se non sei mio papà?“, prosegue il pargolo.
Ecco, fermiamoci qui: è questa l’immagine della famiglia che vogliamo proporre?

LE PUBBLICITA’ DELLE COMPAGNIE TELEFONICHE

Da quando è arrivata Megan Gale, qualcuno ha avuto la bella idea di dire che “agli italiani piacciono le pubblicità che sviluppano una storiella”.
Quindi, vai con le soap opera!!

Omnitel : la testimonial per eccellenza è la modella australiana di cui sopra. Non si sa cosa faccia nella vita tuttavia, nella pubblicità, si muove tutto il giorno per pubblicizzare la Omnitel (“Omnitel: è tutta intorno a te”) (“Ommiodddio!!! Toglimela!! Toglimelaaaa!!).
Ultimamente non so più in che città si trovi, è difficile capirlo visto che ci sono strane impalcature che appaiono ovunque…so solo che se ne sta tutto il giorno con i suoi amici a girovagare in macchina fermandosi solo per imbrattare le vetrine dei negozi con il rossetto scrivendo i nuovi prezzi dei cellulari…sempre meglio che fermare il tempo come faceva poco tempo fa. Comunque sia,il senso della miniserie televisiva tuttora mi sfugge.

TIM : la telenovela infinita tra Adriana e il suo compagno non l’ho mai capita: “se mi prendi ti sposo” era lo slogan. Prima è scappata lei, lui la insegue per mezzo mondo (aiutato da loschi figuri come suo fratello, un hacker agli arresti domiciliari, e un cameriere che si atteggia a boss della mala) la trova e poi scappa lui….comunque sia, ora sono sposati e stanno scoprendo la magia dell’UMTS. Quanto mi piace l’ultimo atto che danno in questi giorni!! Lei si sveglia al mattino: bella, solare, truccata e pettinata. La sua stanza è immensa, pulita, con gli affreschi sul muro. Se tanto mi da tanto, la casa deve essere grande come il Nevada. Sono le 11 di mattina (…). Prende il telefono, chiama l’altro e, in dubbio su cosa mettersi, inizia a provarsi uno dietro l’altro una serie di abiti. L’altro, al bar, osserva lei che si cambia e si prova i vestiti grazie al cellulare. Quando la benedetta donna ha finito (e saranno approssimativamente le tre del pomeriggio..) esce di casa e si trova con lui al bar…Mah…non faceva prima lui ad andare da lei?
Tuttavia, questa pubblicità ha un’interessante analogia con tutte le altre storielle legate al mondo della telefonia, analogia su cui mi diluirò…dilungherò dopo.

3 : Il testimonial è Amendola, con le sue figlie (breve parentesi: torniamo al discorso fatto in precedenza sulle famiglie). All’inizio ce n’era solo una (e rimanevano incastrati in ascensore), ora le figlie sono due (ma non è che l’intelligenza sia raddoppiata…): della moglie non vi è traccia. Se ne vanno a fare acquisti in giro per il mondo, vanno a sciare, pranzano mentre dubbi amletici attanagliano la mente del capofamiglia il quale si interroga sul senso della ricarica 3 appena acquistata…Il bello è che l’ha comprata lui…

WIND : lo scenario è più futuristico, ma rimane la componente gnocca. Non mi ricordo i vari passaggi ma in qualche modo si finisce al polo nord a festeggiare qualcosa in un ice party…o qualcosa di simile: c’è gente seminuda in festa (nonostante una temperatura prossima allo zero assoluto) dentro una caverna scavata nel ghiaccio. Sinceramente non ho mai capito una mazza di questa miniserie…forse hanno ingaggiato lo stesso sceneggiatore di quella della Omnitel.

Comunque sia, c’è un elemento comune che unisce tutte queste storielle (a parte la modella stragnocca che la fa da padrona): la gente che fa da protagonista alle vicende non c’ha un beneamato c**zo da fare!!!
Tutti a far festa, a dilapidare il patrimonio di famiglia in ricariche telefoniche o in viaggi in Florida alla ricerca della propria amata.
Non c’è nessuno che lavori, nessuno che abbia un hobby, degli interessi, qualcosa da fare insomma!!
No, tutti miliardari!!!
Tutti in giro a far festa!!
Evvai!!! Ecco l’immagine dei giovani che traspare dal mondo della pubblicità!!!
Non come le donnine che pubblicizzano la Saratoga e che passano il loro tempo a verniciare la ringhiera di casa, svestite, languide e ammiccanti: loro sì che lavorano…anche se a dir la verità non ho mai visto cameriere con la minigonna (inguinale) verniciare…mah…

GLI ANZIANI

Ci sono 2 tipologie di anziani in televisione.
Ci sono quelli che ballano il tango e che hanno problemi (solo) con la dentiera e quelli che non hanno un c**zo da fare se non andare a rompere le balle alle nuore con inutili consigli sul candeggio o su come fare il bucato.
Lentamente, uno dopo l’altro, tutti i ruoli ricoperti dagli anziani stanno scomparendo: è un ruolo in crisi, in un certo senso. In una chiave di lettura più ampia, il messaggio è questo: che cavolo, l’Italia è in crisi, ci sono pochi soldi quindi, meno vecchi abbiamo a cui dare la pensione, meno parassiti sociali abbiamo!
Per questo Capitan Findus è stato costretto a ritirarsi (voglio vedervi a mantenere un sommergibile alimentato al plutonio solo con la pensione minima!!) lasciando posto ad un più aitante e baldo giovanotto che ricorda i Power Ranger della mia infanzia.
Per questo la vecchina che faceva la nonna della precedente testimonial della Tim è finita all’ospizio: basta jogging mattutino, basta con l’aerobica! E che cavolo, non vogliamo mica che tutti i vecchi prendano fiducia e coraggio!!
Basta con la pubblicità della Beghelli in cui, se la nonna se ne stava a casa e aveva un malore premeva un pulsante e qualcuno la soccorreva. Adesso la gente parte, lascia la nonna a casa e chi s’è visto s’è visto! Che faccia festa o che tiri le cuoia non importa: l’importante è che abbia pulito il pavimento con il detersivo giusto.
L’ultima speranza, l’ultimo baluardo che ancora resiste,l’orgoglio degli anziani di tutto il mondo, è e rimane (rulli di tamburi) BABBO NATALE, l’unico che ancora resiste!!!
Vai Babbo!!!

(Tonino Guerra non lo considero perché un pensionato che va quotidianamente all’Unieuro a spendere dodcimila euro al giorno in elettrodomestici mi fa nascere qualche sospetto…)

LE CARTE DI CREDITO

La pubblicità sui soldi, in un certo senso.
Tutte le altre pubblicità parlano di prodotti che si acquistano, queste no. O c’hai i soldi e c’hai la carta di credito, oppure sei un barbone, come dice “il Marco Ranzani”.
L’emblema più significativo è rappresentato dalla MasterCard.
Le ultime versioni sono tristissime e malinconiche….d’altronde, c’è crisi: non bisogna spendere, bisogna risparmiare!!
Un tempo invece era diverso (un tempo sì che c’erano i soldi), e allora c’era l’idiota che, solo e abbandonato su di un isola deserta, correndo ebbro e folle (a causa dell’alcol suppongo) in mezzo alla giungla, si denudava facendo i conti di quanti soldi aveva buttato in vestiti griffati per poi tuffarsi (esibendosi in un doppio carpiato all’indietro votato dai giudici con un media di 7.8) nel mare da un’altezza approssimativa di trentadue metri.
Di lui non si è più saputo nulla…
L’altro protagonista della pubblicità, uno nuovo che, vista la fine del suo predecessore, ha deciso di lavorare in un luogo chiuso, mentre suona al matrimonio della sua ex, fa i conti dei soldi spesi per coltivare la propria passione a discapito della possibilità di essere lui lo sposo e di partire in viaggio di nozze con la nobile ereditiera. Apro una parentesi : Pirla di uomo!!
D’altro canto, per tutto il resto c’è MasterCard!!
O quasi…in Italia abbiamo PostePay….
E per pubblicizzarli chi chiamiamo? 2 cerebrolesi!!!
2 imbecilli che prima si ritrovano, in mezzo all’oceano, a venir ricattati da un pescatore solo per poter tornare a terra; poi, distratti dall’avvenente agente immobiliare acquistano un appartamento squallido e inutile avendo solamente 100 euri depositati in banca.
Da qualche mese, stranamente, non si vedono più in televisione.
E non è che si vedano molte carte Postepay…

I DETERSIVI

A parte il tizio della Spuma di Sciampagna, arrestato alla dogana per traffico illecito di stupefacenti, tutti i testimonial dei detersivi hanno i superpoteri.
Strano…pulire è un lavoro umile che nessuno vuol fare (vedi il numero spropositato di persone che fanno la fila per andare a fare i netturbini…ah, no, lì è dove fanno i provini per il Grande Fratello…) e invece ci stanno i supereroi!!!
C’è Mastro Lindo, questa figura inquietante che ha sostituito, nei cuori dei più piccini, il genio della lampada di Aladdin.
L’altro tizio, non mi ricordo il nome abbiate pazienza, che spunta fuori dal nulla (e la casalinga esclama: “Lei!”…”lei chi?” faccio io, ma nessuno mi risponde) e che trascina la casalinga di turno, nonostante la povera donna non abbia dato il suo consenso, dentro il capo da lavare andando a distruggere, atomo per atomo, ogni singola incrostazione.
E poi c’è Anitra WC!! Il baluardo contro le insidie del Water!!
Beh…la vecchia dell’ACE, per certi versi, rientra nella categoria dei supereroi essendo dotata di una strana forma di immortalità.
In definitiva, ecco il messaggio: è bello lavare!!
E’ bello passare le giornate a pulire i pavimenti o a lavare i panni!!
Ed è la giusta punizione che ti meriti per non aver vinto il provino per andare a reclamizzare le Panatine!!

L’INTIMO FEMMINILE

La pubblicità dell’intimo femminile è tra le più pericolose e insidiose.
Giovani donne dalle forme sensuali e provocanti si muovono lascive sullo schermo…
Ora, se siete donne, di sicuro parte un confronto tra voi e le modelle di turno.
Se siete uomini, non riuscirete più a fare quello che stavate facendo nei momenti immediatamente precedenti alla pubblicità con altrettanta serenità.
Se siete bambini…ecco….cavolo, non c’erano delle leggi a tutela dei minori, una volta? Che forse andrebbero applicate anche a tutti i programmi in onda la domenica pomeriggio o nella fascia pre-serale…o mi sbaglio?
Cosa siamo, un popolo di guardoni e di maniaci? …in effetti…
In definitiva, anche se a me non dispiace minimamente vedere giovani signorine seminude, credo sarebbe più giusto far vedere ogni tanto anche delle donne normali con addosso reggiseno e tanga: che altrimenti le donne si deprimono a veder solo gnocche dal fisico perfetto e gli uomini si deprimono altrettanto perché non ne trovano con facilità di donne con la sesta di seno, con le gambe lunghe e affusolate e dal peso approssimativo di 53 chili che gironzolano mezze nude per i negozi a far la spesa.
E non parliamo della pubblicità delle creme solari!!!

I TRASPORTI

Dopo l’intimo femminile passiamo, per continuità logica, alla pubblicità dei trasporti.
Pubblicità di compagnie di autobus o di metropolitane non esistono.
A volte ci sono quelle degli aerei…anche se ultimamente visti i bilanci delle varie compagnie e tutti i discorsi sulla sicurezza se ne parla poco.
Di pubblicità di automobili ce ne sono a bizzeffe: c’è quella in cui il tizio entra e si ritrova di botto nel vortice dei ricordi di gioventù, quello che guidando la BMW all’improvviso gli sembra di vedere tutto più lento, quello con la Panda, quello con i due tizi che si scervellano a parcheggiare la Mercedes…ce ne sono di tutti i gusti, insomma.
La più bella rimane quella della Citroen con la macchina che si trasforma in un robot e si mette a ballare in un parcheggio deserto. Ora…dove la trovo una macchina così? Sai che bello entrare in un parcheggio, scendere dal veicolo e ordinargli di parcheggiarsi rimuovendo l’idiota con l’Audi che ti ha rubato il posto preferito?
Oppure sai che bello passare per un vicolo di Napoli e vedere uno di questi robot che tiene tra le mani un ladro di autoradio?
E dopo le auto, dovrebbero esserci gli spot sui motocicli…ma ora non me ne sovvengono.
Come non rammento di aver mai visto pubblicità di biciclette (ma forse la mia memoria non è più quella di una volta…) o di sedie a rotelle…ma d’altronde…chi può averne bisogno? Nel mondo della pubblicità, tutti sono perfetti!!!
Ma in ambito di trasporti le più belle restano quelle sui Treni: ah, Trenitalia!!!
La gente viaggia in treno serena, fuori c’è il sole, il treno è in orario, ognuno è felice, ha il suo bel posticino, ha il suo biglietto: tutto perfetto.
Tempo fa c’era persino la colomba che arrivava e si sedeva…come cavolo ha fatto ad aprirsi la porta? Ma soprattutto: dove teneva il biglietto?
Su di un’altra (che però parlava di una medicina che se non presa in tempo avrebbe impedito alla protagonista di prendere “quel” treno) c’è addirittura un passeggero con un calice di vino in mano!!
Ah, che bel sogno…Peccato che, parlando da pendolare e abbonato Trenitalia, mi sembra che le cose non siano proprio così.
Treni in ritardo, scioperi…biglietti che ogni tanto aumentano di prezzo senza motivo…posti a sedere rari…condizioni di viaggio a volte solo paragonabili a quelle degli ebrei deportati ad Aushwitz…bagni chiusi quando servono…e non parliamo di quando piove o c’è la neve!!!
Ah, questo è Trenitalia: la consapevolezza di poter dire, orgogliosamente, “prendo il treno”! E mentre avanzi verso il binario, mentre all’altoparlante una vocina registrata annuncia un ritardo, la gente ti osserva timorosa, inginocchiandosi e facendosi il segno della croce.
Assieme a questa pubblicità dovrebbero mettere anche delle avvertenze agli italiani: avete voluto investire sul traffico automobilistico (grazie FIAT!!), avete deciso di non investire sul trasporto pubblico, avete preferito scegliere un futuro con la circolazione a targhe alterne? Bravi!!
Cambiamo argomento va, che se mi innervosisco poi mi vien fame..

LE MERENDINE

Le pubblicità sulle merendine sono ricche di spunti.
Cioè, alla base dell’alimentazione abbiamo solo cose genuine (McDonald e il pagliaccio che assomiglia a It a parte) ricche di zuccheri e cioccolato, di grassi, di additivi, di coloranti.
Ma fatte in modo naturale!
Mi son sempre chiesto cosa questo potesse significare: se non sono fatte in modo naturale, sono fatte in modo artificiale e quindi si può produrre cibo in laboratorio e quindi abbiamo risolto la fame nel mondo!!!
E’ interessante notare che nel vasto e sterminato mondo delle merendine e degli snack non esiste, tra i personaggi pubblicitari, un solo bambino diabetico o un obeso.
Nemmeno tra gli adulti.
Naturalmente, le mamme, le vere protagoniste della pubblicità delle merendine, stanno bene attente che i loro figli abbiano un’alimentazione corretta e vai di Kinder Delice, Fiesta, Colazione più, Nutella, ecc…
Mai una che dica al proprio figlioletto: “Toh, magnate sto panino con la mortadella e lascia stare quelle robacce!”
Che poi a me piace un casino la pubblicità del Mulino Bianco, quella dei Flauti: “sin da piccoli, la vita ci pone di fronte a difficili quesiti…”.
Ed ecco, una bambina (svedese) con in mano 2 flauti, uno al cioccolato ed uno alla crema: li osserva pensosa su quale mangiare.
Ah, beata idiozia: mangiateli tutti e 2!!!
Se ne hai presi 2, vuol dire che li volevi pappare entrambi!
Ma invece lei non è convinta e se ne rimane a riflettere sull’altalena.
Passano i minuti…le ore…
Alla finestra della casa a fianco un bambino colpito da una rara malattia allo stomaco osserva la scena: a lui, simile prelibatezze, non sono neppure concesse.
Ma di lui nessuno saprà niente.
Ssshht!! Il mondo non deve sapere che esistono certe categorie di persone.

L’ALCOL

Da bravi bevitori, non ci facciamo mancare le pubblicità sugli alcolici.
Sulla birra, sul whisky, sul rum, sul bacardi, sul bayles, sul vino, sugli amari, sugli aperitivi…
Alcune pubblicità sono anche carine, altre mi lasciano perplesso.
Perché la gente, quando beve il Bayles vola?
Perché per bere l’Aperol bisogna mettersi a ballare sul bancone del pub?
Perché per mettere in fresca la birra bisogna affrontare gli orsi polari o spalare la neve?
Ma soprattutto perché, per quale ragione dico io, un uomo deve ridursi ad uno zerbino umano per afferrare al volo l’ultima goccia di Jegermaister, goccia che scende con una lentezza esasperante dalla mano (mi pare…) di una graziosa modella?
Buon uomo, sei dentro un pub!! Un minimo di contegno!! Oppure compratelo al banco sto intruglio alcolico che tanto desideri!!!
Infine, un’ultima riflessione sui problemi legati alla dipendenza da alcol (che naturalmente non esistono nel mondo reale, scherziamo?).
Aiutiamo Gorge Clooney a liberarsi dalla sua insana passione per il Martini!!
Avete visto quante casse di bottiglie ha in casa???
E la Paltrow?? Poverina, così giovane e così dannatamente attaccata alla bottiglia…sempre del Martini!!!
Fermati la Martini!!! I suoi prodotti causano dipendenza!!!
Ancora peggio va a coloro che usano il Bacardi Breeze…c’è gente che si sconvolge totalmente, che diventa un altro, che fa cose assurde e di cui si rammenta solo dallo psicologo o incontrando un suo simile!!!

L’ENEL

La pubblicità dell’Enel dovrebbe essere associata a quella sull’AntiTrust.
C’è la gente che fa dei buchetti ovunque, sui muri, sulle rocce, sulla sabbia…poi ci attaccano la spina…et voilà!!
L’energia elettrica!
Allora si può accendere il phon dentro una caverna, far partire il trenino elettrico sulla spiaggia…
Quindi parte la massima: “Se fosse così facile reperire l’energia, non avreste più bisogno di noi…”.
Cos’ è, mi stai minacciando? Questa è mafia, signori, una sorta di criminalità organizzata che spaccia energia: o mi paghi oppure niente energia.
Tra l’altro, ogni volta che vedo questa pubblicità mi vien rabbia: mettiamo che l’Enel non mi soddisfi…mettiamo il caso che voglia rivolgermi alla concorrenza…cavolo, ferma tutto: esiste la concorrenza?
E’ un po’ come la Telecom, insomma.
E’ un po’ come la mafia…
Ogni tanto arriva una multa dell’Antitrust, si lancia l’allarme energia elettrica, si fa qualche discorso sull’ambiente e intanto non si fa ‘na mazza.
Certo, energie alternative ci sono ma non sono per niente incentivate e la gente e le aziende non le usa.
Lo Stato d’altronde non può imporle.
Allora si potrebbe creare un falso bisogno e pubblicizzare l’utilizzo dei pannelli solari o di altre cose simili. D’altronde, se la gente ci casca e si compra i telefonini nuovi solo per via della pubblicità perché sarebbe tanto assurdo che qualcuno, magari qualche azienda, ci caschi vedendo uno spot sulle energie alternative?
E poi, che strano, aziende grosse, come la Wind per esempio, possono indebitarsi per crearsi il mercato e un futuro ma una nazione non è in grado di farlo.
Oppure siamo così intelligenti da sprecare soldi pubblici in guerre o opere inutili, siamo così generosi da regalare miliardi allo stato sotto forma di lotterie e concorsi vari, siamo così bravi a coprire i debiti pluri-miliardari di aziende come la Fiat, Alitalia, Parmalat, Cirio anziché pianificarci un futuro decente?

GLI SPOT ELETTORALI

Ed eccoci a parlare degli spot elettorali.
In televisione sono poco diffusi, lo sono di più alla radio o sui manifesti.
Io li trovo adorabili.
Come tutto quello che ruota attorno alla politica in questi ultimi anni.
Ora, io sono l’esempio più basso e l’emblema più autentico di quello che è un uomo senza spirito civico: non ho un’idea politica ben precisa, non ho preferenze politiche, sono ignorante in materia…non so mai per chi votare insomma.
Per questo mi affido agli spot elettorali.
Mi accorgo allora che sono tutti uguali.
Tutti, di destra, di sinistra…anche se in Italia in realtà sono tutti di centro…propongono le stesse cose, tutti hanno grandi progetti, grande slancio, grandi idee.
Tutti appaiono belli e con un età approssimativa di trent’anni…
Parlano poco, sullo sfondo qualche immagine simbolica…una bandiera…un politico che cammina sulle acque…uno che imponendo le mani ad un disoccupato gli trova lavoro…uno che puntando il dito al cielo, reggendo nella destra una quindicina di carte di credito annuncia l’avvento della nuova ripresa economica.
Qualcuno parla anche di ambiente, di istruzione…di ricerca…di sanità….
Poi ci sono le elezioni e chi s’è visto s’è visto!
Negli altri stati, immagino, trasmetteranno ogni tanto questo spot: “L’Italia: paradiso della politica! Prometti quel che vuoi, tanto, nessuna legge ti obbliga a rispettare quanto detto!!”
E se sei indagato puoi anche candidarti alla Presidenza del Consiglio!
Vieni anche tu ad intascare tangenti per poi fuggire all’estero e non fare neppure un giorno di galera!
Vieni anche tu ad occupare un posto in Parlamento!
Fai anche tu il provino per la nuova edizione de “L’Intelligente“!!!

I PRODOTTI DI BELLEZZA

E a proposito di falsità, veniamo ai prodotti di bellezza per le donne.
Beh, in realtà esistono anche quelle sui prodotti di bellezza per uomini, ma sono camuffate. D’altronde, basta radersi con Gillette o avere il dopobarba giusto (al cloroformio, credo) per far cadere le donne ai propri piedi…
Ma sorvoliamo e dedichiamoci agli spot sui prodotti di bellezza per donne.
Io ogni volta rimango basito anzi no, per esser precisi, sono combattuto tra 2 sensazioni contrastanti.
Innanzitutto inizio a sbavare per l’elevato grado di “gnoccolosità” dello spot.
Poi arriva il cervello (con calma, è un diesel) e inizio a riflettere sul masochismo delle donne.
Perché vi volete male?
Ma secondo te, anche se il tuo viso dimostra vent’anni di meno grazie a “quella” crema, credi che basti quello per farti ringiovanire? La modella dello spot, di solito un’attrice, è già di per sé una bella donna, più giovane di quello che fa credere lo spot, che vive di trattamenti di bellezza sin da quando era in fasce…cosa la ascolti a fare?
La tua bellezza deriva da una crema, o da uno shampoo concepito sull’Enterprise (altre ipotesi sul luogo in cui si muovono le modelle sono ben accette, ma a me dà l’idea di essere una qualche astronave che si muove in assenza di gravità…)???
Bellissime poi sono le pubblicità con i ritrovati per apparire più snelle (indossando una cosa che ricorda tanto il corpetto usato – e odiato – nel settecento) o con un seno più florido e sodo o con occhi più luminosi o con labbra più carnose.
Ed il connubio tra questi ritrovati e una dieta a base di yogurt e Kellog’s Special K permette la creazione di esseri dalla forme perfette e dalla bellezza devastante.
Balle.
Che poi, davvero, non capisco se le donne credano o meno alle loro idee sul ruolo della donna, sul fatto che non esiste la donna oggetto, che la donna non è solo un corpo arrapante.
La bellezza non è tutto, eppure il messaggio che deriva da tutti gli spot è questo: solo persone perfette hanno il diritto di essere venerate, di apparire in televisione, di far carriera (“perché voi valete!”, cioè con quel rossetto/trucco siete attraenti e quindi degne di importanza).
Solo le persone belle sono importanti: questo il messaggio alla base dell’educazione, sia per i maschietti, sia per le femminucce.
Ed in nome della bellezza allora è concesso tutto: l’unico obbiettivo è esser belle.
Non importa se si deve modificare il proprio corpo ricorrendo alla chirurgia.
Non importa se ci si deve sottoporre a diete e a ore e ore di palestra.
L’importante è esser belle.
Mi spiace solo che alcune persone poi soffrano di questo.
Ma non esiste la pubblicità per la depressione, per l’anoressia, per le persone che perdono se stesse all’inseguimento di una forma perfetta senza riuscire mai a comprendere che la sola bellezza fisica non basta.
Ah, un’ultima considerazione sulla bellezza negli spot.
Avete mai notato che sono proprio i protagonisti e le protagoniste degli spot sulla bellezza quelli che stanno di meno in circolazione? Perché fanno carriera o perché vengono rimpiazzati da qualcuno più perfetto di loro?

CONCLUDENDO

Di pubblicità, in televisione ma non solo, se ne trova a iosa.
Io mi fermo qui: ho rotto che basta.
Volendo potrei andare avanti a parlare per ore, magari andando a considerare altre categorie che ho trascurato, oppure analizzando reclam per reclam, pubblicità per pubblicità, spot per sput…spot…
Ma non è questo il mio scopo.
Al di là del lavoro che c’è dietro ogni singolo messaggio pubblicitario, che alle volte porta davvero alla creazione di veri e propri capolavori (nel cuore ho ancora la pubblicità della Vigorsol con il tizio che attendeva l’estrazione dei numeri del lotto…ad ogni estrazione un tizio sul fondo esultava…fino all’epilogo con un auto che piove dal cielo), al di là della bellezza dei paesaggi e delle modelle (…vabbè, ci sono anche i modelli…), al di là dell’aiuto che gli spot danno alle aziende e al commercio in generale, non va dimenticato che sono veicolo di messaggi sui valori della vita.
Attraverso tutti i mezzi di comunicazione di massa, volenti o nolenti, si trasmette qualcosa ma quest’aspetto viene troppo spesso sottovalutato.
Io trovo invece che sarebbe opportuno, alle volte, riflettere sul senso di quanto viene trasmesso, leggerlo in qualche modo e capire se, forse, qualcosa va rivisto.
Questo quindi il senso del mio testo: non ho scritto mosso dall’idea di dissacrare il mondo della pubblicità solo perché frustrato dalle continue interruzioni durante i film o i programmi televisivi.
Ho voluto invece soffermarmi a riflettere, e a far riflettere, su uno dei modi che quotidianamente permette la diffusione di certi valori.
Alle volte, davvero, vorrei che la gente si fermasse, che il mondo si fermasse, e si chiedesse se non sia il caso di cambiare qualcosa, di smetterla di prenderci in giro da soli.
Creando falsi bisogni, diffondendo certi valori, cosa contribuiamo a creare?

( La risposta? Subito dopo la pubblicità! )

Nota: L’Intelligente era un falso reality show creato dalla Gialappa’s Band e ambientato nel Parlamento italiano.

Data di creazione : 24 marzo 2005
Ultima modifica : 17 aprile 2005

NOTE:
Racconto pubblicato sulle pagine dei seguenti portali web :

  • www.scrivendo.it
  • www.poetare.it
  • www.francamente.net
  • www.pennadoca.net

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