Il clown piange rannicchiato:
se ne sta lì, segregato,
nell’angolo ruvido del cuore.
Lividi e ferite: soltanto questo.
Sul volto nudo
falso trucco colorato,
la sofferenza dentro
mentre s’apre lenta
la porta del passato:
lui resta immobile.
Nel buio,
accarezza l’eco di tutti i suoi colori
e una lacrima sola, la paura
quando diabolici si fanno i ricordi,
strana leva triste di quel sorriso quotidiano,
risorgiva di buffi sorrisi,
nel gioco lieve di speranza elargita
sfuggenti riflessi blandi,
portamento goffo e naso rosso
contro
alieni orrori sovrumani.
[N. 6 – 2007]
Data di creazione : 25 febbraio 2007