2008-29 Camaleonti: le domande

Eh già,
non posso proprio farne a meno.
E’ un po’ come sbirciare
dalla scollatura di un dio deforme
l’occhio sul mondo che da qui non si vede.
Mi basta un panino, comunque,
nuvole sottili e aromi di pollo sultano,
una spruzzata di pace.
Ancora un altro po’,
se non le spiace.

Adesso me ne sto qui, sul bordo
d’un marciapiedi caramellato,
infinito:
sorseggio acqua di vita e osservo
mandrie di dromedari albini
galoppare tra pascoli di cielo e mare.
Improvvisa giunge la domanda e
poi mi blocco seguendo le parole
e quindi l’ombra.
Attaccata alle scarpe
c’è la voce di una persona.
Ma perché, dico io,
perché sempre la solita domanda?
Vede il cartello? – indico laggiù –
Sempre dritto sulla via immortale!

Scuoto la testa mentre s’allontana,
sorseggio ancora e poi mi stendo.
Osservo sciami di nulla cosmico,
nitriti di sogni a spasso tra i fiori
di galassie rosse in primavera.
Eh già
– sorriso amaro –
la domanda è sempre la stessa.
Sempre.

 

[N. 29 – 2008]

Data di creazione : 26 agosto 2008

Testo pubblicato sulle pagine dei seguenti portali web :

  • www.clubpoeti.it
  • www.poetika.it
  • www.ewriters.it
  • www.poesieracconti.it
  • www.altramusa.it

 

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